ARCHIVIO COMUNICATO STAMPA
Fondazione EBRI Rita Levi Montalcini
  dall'1 al 7 aprile 2013
Con Rita Levi Montalcini per combattere l’Alzheimer e le malattie del cervello
 

Una grande campagna di raccolta fondi attraverso sms per portare avanti il lavoro di Rita Levi Montalcini, la scienziata italiana premio Nobel recentemente scomparsa, la cui scoperta del Fattore di crescita delle fibre nervose (NGF),  è stata una pietra miliare nella conoscenza del funzionamento del cervello, ma non solo. 

Il NGF viene oggi studiato in tutto il mondo,  dall’Europa all’America alla Cina, perché   si sta rivelando fondamentale a  livello clinico per curare tutta una serie di gravi malattie, che finora non hanno trovato una risposta terapeutica soddisfacente: come le maculopatie e le malattie degenerative della cornea, le neuropatie, cioè i dolori e i disturbi che colpiscono i nervi periferici, le piaghe da decubito, persino i tumori. E  potrebbe aprire  nuove prospettive nella lotta contro  l’Alzheimer. 

E’ importante sostenere la ricerca sul NGF, per i benefici che potrà apportare nella terapia delle malattie neurodegenerative che rappresentano oggi uno dei più gravi problemi a livello socio- economico, fonte di sofferenze protratte nel tempo  per  i pazienti e le famiglie coinvolte.  

Dall’1 al 7 aprile 2013 sarà possibile fare donazioni attraverso sms al numero 45507. La campagna è stata indetta dall’EBRI, il centro di ricerca sul cervello fondato da Rita Levi Montalcini,  in collaborazione con BrainCircleItalia, associazione no-proft per la divulgazione della ricerca sul cervello, e con la Rai, le aziende telefoniche e Federfarma, che ha attivato  la sua rete di 18.0000 farmacie in tutta Italia.  

Contribuire alla raccolta fondi serve  a promuovere la ricerca italiana, far rientrare giovani ricercatori che emigrano all’estero, dare speranza ai malati, avere la possibilità di brevettare terapie e farmaci che potrebbero contribuire alla nostra economia. Il Presidente Obama, nel sostenere investimenti per la ricerca, ha affermato che ogni dollaro investito porta un ritorno di 100-150 dollari. 

 Il nostro Paese ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle neuroscienze.   Da Camillo Golgi, che ha scoperto il modo di evidenziare  i neuroni, aprendo la strada allo studio scientifico del cervello, a Giacomo Rizzolatti, che ha scoperto i neuroni specchio, fondamentali per comprendere i meccanismi dell’apprendimento e dell’empatia. 

Ricerca significa conoscenza cioè futuro, benessere, sviluppo. Ma i fondi per la ricerca nel nostro Paese sono tra i più bassi nel mondo. 

Conoscere il cervello, come diceva Rita, è la grande sfida del Terzo Millennio. Purtroppo  l’Italia rischia di esserne esclusa. 

Le Giornate dedicate a Rita Levi Montalcini culmineranno con il BrainForum Il Cervello e la rete: dai neuroni al silicio” che avrà luogo il 22 aprile al Tempio di Adriano. Alcuni tra i massimi neuroscienziati al mondo, tra cui il premio Nobel Aaron Ciechanover e il Premio Lasker Napoleone Ferrara spiegheranno l’importanza della scoperta di Rita, le sue applicazioni, le nuove sperimentazioni. Ma si presenterà anche  un aspetto  meno noto del lavoro della Montalcini, l’avere aperto la strada, grazie alla comprensione della struttura del cervello e delle sue connessioni,  ad applicazioni innovative anche nel campo dell’informatica. Verranno perciò presentati alcuni progetti avveniristici, come  le ricerche per riprodurre il cervello umano su computer, le nuove interfacce cervello-computer comandate con il pensiero, gli effetti di Internet sul cervello, e la possibilità di “risettare” il cervello umano, cancellare i ricordi traumatici o gli impulsi violenti, con tutte le implicazioni etiche che questo comporta.

 In ricordo di Rita Levi Montalcini l’EBRI ha stanziato una borsa di studio di 30.000 euro, per premiare  una scienziata africana, che sarà consegnata durante il BrainForum. “Rita -spiega il prof. Calissano, che è succeduto alla Montalcini nella guida dell’EBRI, “aveva una particolare sensibilità per le donne africane, che  nacque probabilmente dal suo essere donna, e vittima di persecuzioni razziali. Ha anche voluto creare per aiutarle una Fondazione a suo nome, della quale era particolarmente orgogliosa”.

Link: www.brainforum.it
 
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